La chiesa si affaccia su di una piccola piazza, dominata da un frassino secolare tra i più antichi alberi monumentali del Piemonte, cui è legata la tradizione orale di una curiosa usanza.
Al termine del Battesimo in chiesa, i familiari appendevano il bambino ad un ramo del frassino leggermente sporgente sul torrente Cenischia: se il bambino resisteva era un considerato un degno feroulhen, ovvero abitante di Ferrera, se invece cadeva nel Cenischia era destinato a scendere a valle trasportato dalle acque e diventare abitante di Novalesa.
Il frassino per lungo tempo si è ritenuto che fosse stato piantato nel corso della Rivoluzione francese, usanza abbastanza diffusa anche in Italia, dove l’albero della libertà è stato il simbolo e la manifestazione dell’esultanza popolare per la caduta dei regimi assolutistici negli ultimi anni del Settecento.