Sabato 6 ottobre è in programma la settima edizione della Giornata delle minoranze linguistiche storiche, abbinata alla tradizionale Fiera Franca in programma il giorno seguente. La Giornata e la Fiera Franca sono patrocinate e sostenute dal punto di vista organizzativo dalla Città Metropolitana di Torino.
Il programma degli eventi della Giornata delle minoranze linguistiche storiche si aprirà con un’anteprima per gli allievi dell’Istituto Luigi Des Ambrois di “Calendal: l’istòria d’un simple pescharire – Calendal: la storia di un semplice pescatore”, uno spettacolo musicale e teatrale ispirato all’opera del poeta Frédéric Mistral, ideato da Simone Lombardo e portato in scena dal gruppo “La Ramà” (Simone Lombardo alla ghironda, alle cornamuse, ai flauti e all’organetto, Erica Molineris voce, Dario Littera alle chitarre e alle programmazioni digitali, Francesco “Cece” Demaria voce narrante). Lo spettacolo verrà replicato la sera alle 21.
Nel pomeriggio di sabato 6 ottobre, alle 15,30 all’Istituto Des Ambrois la maestra Giovanna Jayme – conosciuta in Valle di Susa per alcune importanti iniziative in campo culturale – presenterà in un colloquio con Evelina Bertero il libro “Badinadda, boufounadda, ichtouara tŗajicca din loû counte ëd Boccaccio”, che raccoglie ventidue novelle del Decamerone tradotte nell’occitano di Oulx e pubblicate dall’associazione Chambra d’Oc. Verrà presentato il lavoro di documentazione orale, che comprende la realizzazione di ventidue video con le novelle lette dall’autrice in lingua originale. I video sono sottotitolati in italiano e pubblicati on line su www.chambradoc.it.
Il programma della giornata proseguirà con la presentazione della traduzione in occitano e in francoprovenzale del libro di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, edito nella collana Papiros. Dell’opera sono previste anche versioni in sardo, catalano algherese, tabarchino. Sarà Diego Corraine, che giungerà appositamente dalla Sardegna, a presentare questo lavoro editoriale di rete. Una lettura incrociata in occitano, francoprovenzale e francese, accompagnata dai suoni del gruppo ”Blu l’Azard”, consentirà di apprezzare sia il contenuto che il lavoro di traduzione di un’opera moderna e attuale nel suo significato.
Concluderà la giornata una tavola rotonda, coordinata dal ricercatore universitario Matteo Rivoira e intitolata “La nuova creazione nelle lingue occitana e francoprovenzale”. Simone Lombardo, Andrea Fantino, I Blu l’Azard, Renato Sibille, Fredo Valla e Silvia Giordano porteranno la loro esperienza nelle realizzazioni nei campi della musica, del teatro e del cinema. La nuova creazione è necessaria per tutte le lingue, ma è vitale per le lingue minoritarie. La tavolta rotonda sarà l’occasione per conoscere personaggi noti come Fredo Valla e Renato Sibille e per passare in rassegna quanto si è fatto negli ultimi anni, anche grazie alla rassegna “Chantar l’uvèrn”, che consente al pubblico di conoscere e apprezzare le nuove creazioni. Le attività culturali sono il frutto del lavoro degli Sportelli linguistici, che hanno il compito di valorizzare le lingue nell’ambito della Legge 482 del 1999, che detta le “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Gli Sportelli fanno capo a una rete di Comuni occitani e francoprovenzali della Valle di Susa che hanno nella Città Metropolitana di Torino il capo-fila progettuale. Per questo alle iniziative in programma a Oulx parteciperà la Consigliera metropolitana delegata alle minoranze linguistiche storiche Silvia Cossu.
Strettamente collegata alla Giornata delle minoranze linguistiche è la Fiera Franca di domenica 7 ottobre, un appuntamento tradizionale giunto alla 524ª edizione. La Fiera risale al 1494, quando per le strade di Oulx transitarono gli eserciti di Carlo VIII diretti alla conquista del Regno di Napoli. Le schiere di Re Carlo imposero sacrifici enormi alla popolazione, come già era avvenuto nel 1453 al passaggio delle truppe di Renato d'Angiò. Per compensare la comunità dai danni subiti, il sovrano permise all'abitato di Oulx di tenere, ogni anno negli ultimi giorni d'estate, a partire dal 15 settembre, unafiera franca, libera cioè dalle tasse foranee. La fiera venne poi fatta coincidere con la prima domenica di ottobre, periodo in cui avveniva la demonticazione del bestiame dagli alpeggi. L’attuale Fiera del Grand Escarton, con la sua rassegna zootecnica, è l’ultimo evento rimasto oggi in Alta Valle Susa in cui vengono esposti e premiati i capi bovini, equini e ovi-caprini stanziali, che la mattina presto attraversano il centro storico per raggiungere il luogo in cui si svolge la fiera. Ma è anche la “vetrina” dei produttori locali, un’occasione di promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche e tradizionali del territorio. L’apertura ufficiale della trentaseiesima Rassegna zootecnica è in programma alle 10,30, alla presenza delle autorità locali e della cittadinanza. È un momento di cultura, di festa, musica, ballo e divertimento che vede ogni anno protagonisti iproduttori agricoli, gli allevatori, coloro che tramandano antichi mestieri, alcuni artigiani artisti, le scuole di intaglio del legno, le associazioni culturali e i gruppi folkloristici. Il pubblico può partecipare a numerose manifestazioni, conferenze, mostre fotografiche e di oggetti legati alla vita dei margari come i campanacci delle mucche, concerti, esibizioni e animazioni di strada. Tra i gruppi musicali che si esibiranno durante la giornata ci sono “Les Briançonneurs”, il coro “Le nostre valli”, “La Tèto Aut”, “Lu Pais Briançounès” e “La Meiro”.