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ABBAZIA DI NOVALESA – Nascita del museo

 

Inaugurato nel 2009, il Museo Archeologico dell’Abbazia di Novalesa è ospitato nelle sale dell’antico refettorio dei monaci e nel portico prospettante sull’antico cortile dei novizi. Esso espone gran parte dei più significativi reperti emersi dalle campagne di scavo che hanno interessato il complesso monastico dal 1978 ad oggi, oltre a due sezioni dedicate alla storia monastica e al restauro del libro. Il primo nucleo museale è collocato nel portico coperto ove sono collocati i materiali lapidei di dimensione più ragguardevole quali rocchi di colonne romane, un coevo miliario, capitelli e frammenti di colonnine provenienti dall’antica struttura della chiesa abbaziale. La prima sezione espone inoltre un nucleo significativo di laterizi romani, testimonianza della frequentazione del sito in epoca precedente alla fondazione del monastero.
La prima sala ospita invece la sezione dedicata al restauro del libro, arte ancora oggi praticata nel laboratorio di restauro annesso all’abbazia. Essa illustra le tipologie dei supporti scrittori, l’evoluzione della scrittura, le tecniche di incisione e stampa, le tecniche di restauro. La medesima sala ospita anche la sezione dedicata alla Storia del monachesimo e alla vita monastica, con riproduzioni dell’atto di fondazione del monastero e del Chronicon Novaliciense, oltre ad una selezione di ceramiche, vasellami in vetro e da mensa, i quali testimoniano la vita quotidiana del monastero tra basso Medioevo e Settecento.
La terza sala, ubicata nella manica meridionale del chiostro, dove era un tempo collocato il refettorio dei monaci, ospita la porzione più cospicua di reperti: raggruppati per fasce cronologiche diverse, essi sono testimonianza di varie tipologie di manufatti e sono datati tra l’epoca tardo imperiale romana e quella gotica. All’interno della collezione spiccano frammenti di statue, iscrizioni funerarie, parti di sarcofagi e di elementi architettonici antichi e altomedievali, ma anche oggetti di uso quotidiano quali un pettine in osso di epoca longobarda, e i frammenti di decorazioni pittoriche ad affresco assegnati all’intervento del tolosano Anthoyne de Lhony realizzato nella seconda metà del XV secolo.

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