Santa Barbara è stata una delle figure femminili più popolari e la sua devozione era particolarmente diffusa tra i lavoratori del dinamitificio.
Barbara, fanciulla cristiana, sarebbe infatti stata accusata, torturata e uccisa dal proprio padre pagano. Non appena la testa recisa di Barbara cadde in terra, un fulmine scoccò dal cielo a incenerire il padre snaturato. Quel fulmine a ciel sereno, simbolo di una giustizia più simile a una vendetta, fu considerato nei secoli successivi simbolo di una morte improvvisa, cioè la malamorte, che non lasciava al peccatore tempo di pentirsi né la possibilità di prepararsi al trapasso. Per questo Santa Barbara fu invocata a proteggere non soltanto dal fulmine ma soprattutto dalla malamorte minacciante, oltre alla vita terrena, la salvezza eterna dei cristiani.
La devozione per Santa Barbara si diffuse così tra coloro che maneggiavano il fulmine creato dall’uomo: artificieri, cannonieri, pirotecnici, artiglieri, fochisti e vigili del fuoco.
Con il nome di Santabarbara furono indicati i depositi di munizioni nelle fortezze o sulle navi. All’interno dello stabilimento le immagini votive della santa erano numerose e distribuite in tutti i reparti.