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La pesta è costituita da una vasca circolare in monoblocco di pietra su cui girava una ruota verticale anch’essa in pietra. Era impiegata per la sfibratura della canapa, pianta tessile per eccellenza in Valle, e per la produzione di olio di noci, di nocciole, di semi di canapa e lino, di prugne selvatiche, localmente dette marmotte.
Il cosiddetto “olio di marmotte” veniva prodotto con i frutti del Prunus brigantiaca, un endemismo delle nostre montagne. Le prugne venivano raccolte sul finire dell’estate e lasciate marcire all’aperto per staccare la polpa dai noccioli che poi, durante le lunghe veglie invernali nelle stalle, venivano spaccati. I semi così ottenuti, pestati e riscaldati per aumentarne la resa, erano torchiati per estrarre un olio giallo-dorato, fluido, limpido usato sia come condimento che per l’illuminazione.