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L’incantevole borgo montano di Moncenisio sorge a 1460 slm, è incastonato tra spettacolari vette dalla Cima di Bard, al Giusalet, alla Punta Lamet che, come in un fondale scenografico, si aprono verso il millenario valico alpino: il Colle del Moncenisio.
Denominato sino al 1947 Ferrera Cenisio, Moncenisio si è sviluppato a servizio del Colle dal medioevo sino all’epoca napoleonica: prima tappa nella discesa verso la Valle di Susa, le famiglie vivevano dei servizi di trasporto delle persone e merci da e verso il valico, e dell’accoglienza, tanto che si contavano numerosi alberghi e ospizi. Da Ferrera per raggiungere Novalesa si percorreva la Strada Reale, ripido e tortuoso percorso ancora oggi in uso nel periodo di bella stagione. Attraversato dall’impetuosità del torrente Cenischia che dà il nome alla valle omonima che si snoda sino a Susa, Moncenisio ha saputo mantenere inalterata nel tempo la caratteristica architettura alpina delle proprie abitazioni in pietra e legno. Alcuni siti caratteristici e rimasti inalterati, testimoniano la vita e le consuetudini che un tempo accomunavano le famiglie: il mulino, il lavatoio e il forno, e quest’ultimo, ancora utilizzato in occasioni speciali, sforna caldi e fragranti pani per tutta la comunità.
Conta poco meno di 35 abitanti ed è ad oggi il comune più piccolo d’Italia. A seguito del trattato di Parigi del 1947 in cui furono imposte all’Italia limitazioni territoriali ai confini, il comune vide il proprio territorio ridotto di 1/19 con la conseguenze di perdita di gran parte delle attività economiche: pascoli, alberghi e bacini idroelettrici. La passione per il proprio territorio e la tenacia degli abitanti rimasti hanno consentito l’esistenza del comune e una rinascita del territorio alpino.