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MUSEO LABORATORIO DELLA PREISTORIA DI VAIE – Presentazione

Questo museo è nato nel 2001 ed ha profondi legami con il Territorio. Conoscenza, tutela e valorizzazione di un patrimonio altrimenti destinato all’abbandono ne costituiscono la missione. Espone una collezione di ricostruzioni sperimentali e calchi che documentano i principali aspetti della vita preistorica e i ritrovamenti  del sito archeologico di Vaie.

Ma non solo: attraverso un’ampia serie di pannelli illustrati, il Museo sta progressivamente costruendo un quadro complessivo dei periodi della Preistoria dell’Uomo. La novità sta nei metodi e negli scopi: infatti, gli allestimenti riguardano principalmente la scoperta del mondo delle tecnologie antiche. Materiali, manufatti, tecniche operative, cultura materiale: per questo si chiama Museo Laboratorio. L’apporto del Centro di Archeologia Sperimentale (che dal 2015 fa parte della direzione) è alla base sia delle dotazioni museali che delle attività. Le archeo tecnologie sono quindi il patrimonio principale del Museo. Molto frequentati i laboratori di base, per le scuole e per ogni tipo di utenza. Nel corso dell’anno, giornate dimostrative e laboratori specialistici.

Il Museo dispone di una collezione tattile. Toccare ed identificare direttamente gli oggetti museali non solo offre nuove possibilità di conoscenza, ma sollecita esperienze significative, che coinvolgono ed arricchiscono i vissuti della persona e del gruppo. Sia il visitatore che il prodotto culturale rafforzano e qualificano la propria identità. Il Museo Tattile è quindi una proposta per tutti.

Un ulteriore aspetto avvicina alle origini della Valle di Susa, nella quale i ritrovamenti  vanno dal Neolitico alla Età del Bronzo Finale. In valle, i siti più antichi, oltre a quello di Vaie, sono San Valeriano di Borgone, Chiomonte, Villar Dora e Chianocco. L’analisi dei reperti ha fornito numerose indicazioni su materie prime, tecnologie e culture, che  provengono da comunità organizzate in piccoli villaggi stabili, nelle quali il sapere tecnologico era ormai  la principale base della sopravvivenza.

Tipica dell’unicità del territorio valsusino, è altresì l’attiva circolazione delle merci tra i due versanti alpini. A riguardo: la selce, assente in Valle di Susa, proveniva da territori piuttosto lontani, ma anche le pietre verdi di origine piemontese hanno raggiunto distanze notevoli, essendo state ritrovate non solo nel Nord Est e Centro Italia, ma anche in Francia, Inghilterra e Centro Europa. Alcuni studiosi, viste le lavorazioni della pietra verde di Vaie, sostengono che il villaggio aveva i requisiti per essere punto nodale nelle economie di scambio.

Pontos de Interesse

ECOMUSEO COLOMBANO ROMEAN – Hotel Dieu

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